Situazione iniziale
La sonnolenza al volante è un importante fattore di rischio per gli incidenti stradali. Tuttavia, le stime su quanto essa incida sugli incidenti stradali variano considerevolmente (vedi [1]). Ciò è dovuto principalmente al fatto che la sonnolenza è difficilmente identificabile come causa d’incidente. A differenza di altri fattori di rischio, come ad esempio l’alcol, la portata complessiva del problema non può essere determinata in modo oggettivo, ma tutt’al più stimata indirettamente.
Il fattore di rischio legato alla sonnolenza non riguarda solo il cosiddetto «colpo di sonno», ma comprende ogni calo delle prestazioni dovuto a sonnolenza che si manifesta già molto prima di addormentarsi al volante, come tempi di reazione più lunghi.
Attraverso la sonnolenza il corpo segnala la necessità di interrompere l’attività fisica o mentale in corso, anche solo lo «stato di veglia». Tuttavia, molte conducenti e molti conducenti proseguono il viaggio nonostante i chiari sintomi di sonnolenza come sbadigli, riduzione della concentrazione, errori di guida oppure palpebre pesanti.
Le principali cause di sonnolenza al volante sono:
- mancanza di sonno
- guida nei periodi con elevato bisogno di sonno (di notte e di pomeriggio)
- viaggi lunghi e/o monotoni
- farmaci sedativi
- alcol e droghe
- disturbi medici come insonnia o apnea ostruttiva del sonno
La ricerca si concentra principalmente sulla sonnolenza alla guida di automobili e autocarri. Alcuni studi prendono in considerazione le motocicliste e i motociclisti, come pure le giovani cicliste e i giovani ciclisti, e da essi emerge che la sonnolenza e l’affaticamento mentale possono compromettere capacità rilevanti per la sicurezza (ad es. capacità psicomotorie, tempo di reazione, percezione del pericolo) [2,3]. Tuttavia, rispetto alle automobiliste e agli automobilisti si ritiene che la sonnolenza sia meno critica per le conducenti e i conducenti di veicoli a due ruote: l’ambiente circostante è più stimolante e l’attenzione è maggiore in ragione del più elevato rischio di infortuni e incidenti [2].
Diffusione
I sondaggi mostrano che la sonnolenza al volante è un fenomeno frequente. Molte persone intervistate riferiscono addirittura di essersi già appisolate al volante. Sulla base di diversi studi e dei dati sulla prevalenza di disturbi o deficit del sonno è possibile stimare che il 4-5% circa delle conducenti e dei conducenti di veicoli a motore si mette al volante in stato di eccessiva sonnolenza (vedi [1]).
Le giovani e i giovani adulti (in particolare i giovani uomini), le autiste e gli autisti professionisti, le turniste e i turnisti e le persone con disturbi medici (del sonno) sono maggiormente a rischio di incidenti dovuti a sonnolenza.
Pericolosità
La sonnolenza è associata a una ridotta capacità di guida. Le persone con eccessiva sonnolenza hanno, ad esempio, difficoltà a rimanere all’interno della corsia di marcia, percepiscono i pericoli con ritardo e reagiscono più lentamente agli eventi imprevisti. In casi estremi, la sonnolenza può portare al colpo di sonno.
A causa di queste alterazioni, i conducenti molto stanchi sono esposti a un maggior rischio d’incidente. Definire con precisione questo rischio relativo è pressoché impossibile; tuttavia, a grandi linee dovrebbe oscillare tra 1,5 e 4 (vedi [1]).
Gli incidenti dovuti a sonnolenza sono spesso gravi in caso di colpo di sonno della conducente o del conducente. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che si verificano a velocità più elevata, o che la conducente o il conducente non ha frenato o ha frenato troppo tardi prima dell’impatto [4].
Rilevanza per gli incidenti
Nella statistica degli incidenti della circolazione stradale registrati dalla polizia[5], la sonnolenza (compreso il colpo di sonno) è la causa principale di quasi il 2% di tutti i danni gravi alla persona (Ø 2018-2022).
Nel caso di incidenti gravi causati da conducenti di veicoli a motore, tale tasso sale a poco meno del 3%. Anche come causa concomitante, la sonnolenza al volante rappresenta solo il 3% degli incidenti gravi che coinvolgono conducenti di veicoli a motore.
Nella maggior parte dei casi si tratta di conducenti di autoveicoli. La sonnolenza è associata un alto tasso di incidentalità, soprattutto nelle prime ore del mattino. In termini assoluti, tuttavia, la maggior parte degli incidenti dovuti a sonnolenza si verifica durante le ore diurne.
Poiché per la polizia è difficile determinare in modo affidabile la sonnolenza sul luogo dell’incidente e le persone coinvolte spesso tacciono la loro sonnolenza, nella statistica ufficiale sugli incidenti stradali l’entità del problema risulta sottostimata.
Studi specifici dimostrano che la sonnolenza è un fattore di influenza molto più rilevante. Escludendo fattori confondenti come il buio, l’alcol e l’eccesso di velocità, si può stimare che la sonnolenza sia una (con)causa nel 10% circa di tutti gli incidenti gravi con il coinvolgimento di conducenti di veicoli a motore (vedi [1]).
Osservazioni
Salvo diversa indicazione, le informazioni contenute nel presente testo sono basate sulla fonte [1]. Al suo interno si trovano anche le fonti originali delle testimonianze.
Fonti
[1] Hertach P, Uhr A, Niemann S et al. Beeinträchtigte Fahrfähigkeit von Motorfahrzeuglenkenden. Bern: BFU, Beratungsstelle für Unfallverhütung; 2020. Sicherheitsdossier 2.361. DOI:10.13100/BFU.2.361.01.
[2] Bougard C, Davenne D, Espie S et al. Sleepiness, attention and risk of accidents in powered two-wheelers. Sleep Medicine Reviews. 2016; 25: 40–51. DOI:10.1016/j.smrv.2015.01.006.
[3] Zeuwts LH, Iliano E, Smith M et al. Mental fatigue delays visual search behaviour in young cyclists when negotiating complex traffic situations: A study in virtual reality. Accident Analysis & Prevention. 2021; 161: 106387. DOI:10.1016/j.aap.2021.106387.
[4] European Commission. Road safety thematic report – Fatigue. Brüssel: European Road Safety Observatory; 2021.
[5] Bundesamt für Strassen ASTRA. Polizeilich registrierte Strassenverkehrsunfälle [Unveröffentlichte Datenbank]: ASTRA; 2022.