Dati alla manoBicicletta

Incidenti ciclistici: inosservanza della precedenza da parte di cicliste e ciclisti

Le inosservanze della precedenza commesse da cicliste e ciclisti sono più di rado causa di incidenti ciclistici gravi rispetto alle inosservanze della precedenza commesse da altri utenti della strada. Tuttavia, possono avere conseguenze gravi.
  • Situazione iniziale
  • Diffusione
  • Pericolosità
  • Rilevanza per gli incidenti
  • Osservazioni
  • Fonti
  • Situazione iniziale
  • Diffusione
  • Pericolosità
  • Rilevanza per gli incidenti
  • Osservazioni
  • Fonti

Situazione iniziale

Gli incidenti ciclistici sono spesso causati da altri utenti della strada che non rispettano la precedenza nei confronti di cicliste e ciclisti. Talvolta, però, i responsabili dell’inosservanza sono le cicliste e i ciclisti stessi. Nell’80% dei casi, sono questi ultimi a subire lesioni gravi o mortali nella collisione che ne deriva. Talvolta, nell’incidente rimangono coinvolti anche altri utenti di veicoli a due ruote o pedoni. Di seguito viene analizzato il rischio a cui cicliste e ciclisti sono esposti per effetto del proprio comportamento di inosservanza della precedenza.

Le inosservanze della precedenza commesse da cicliste e ciclisti possono avvenire in presenza di segnaletica (ad es. «Dare precedenza») o in assenza di segnaletica (ad es. precedenza da destra). Tali inosservanze comprendono anche la mancata concessione della precedenza in corrispondenza di un passaggio pedonale.

Le cause esatte alla base di tali inosservanze non sono direttamente individuabili nella statistica sugli incidenti stradali. Tuttavia, da un’analisi secondaria dei dati tedeschi GIDAS (German In-Depth Accident Study) è possibile dedurre che gli errori di percezione visiva, come il mancato avvistamento o l’errato orientamento dell’attenzione, sono una causa importante [1]. Altre possibili cause sono, ad esempio, lacune conoscitive, l’intenzionale inosservanza delle regole, problemi infrastrutturali o un sovraccarico causato dalla situazione del traffico [2].

Diffusione

È difficile stimare con quale frequenza le cicliste e i ciclisti non rispettano la precedenza. Le inosservanze della precedenza possono essere intenzionali o non intenzionali. Queste ultime, nello specifico, non sempre vengono riconosciute a posteriori.

Nel sondaggio UPI 2023, alle cicliste e ai ciclisti nonché alle elettrocicliste e agli elettrociclisti partecipanti è stato chiesto, fra le altre cose, con quale frequenza si immettono nella circolazione stradale senza avere il diritto di precedenza. Il 63% ha dichiarato di non farlo mai, il 26% raramente, il 6% occasionalmente e il 2% spesso [3]. È lecito supporre che le risposte fornite si riferiscano a inosservanze della precedenza commesse in modo intenzionale o, quanto meno, riconosciute a posteriori.

Tre quarti dei danni gravi alla persona subiti da cicliste e ciclisti e imputabili a una propria inosservanza della precedenza si verificano all’interno delle località. I luoghi d’incidente più frequenti sono le intersezioni (incroci e sbocchi) con il 68%, seguite dai tratti rettilinei con il 22%.

Complessivamente, le inosservanze della precedenza più frequenti commesse da cicliste e ciclisti sono rappresentate dall’inosservanza del segnale «Dare precedenza» (27%), seguite dal mancato rispetto della precedenza da destra (21%) (dati sugli incidenti: Ø 2019–2023).

Gli incidenti che coinvolgono bambini e adolescenti sono più spesso dovuti a inosservanze della precedenza per colpa propria rispetto agli incidenti che coinvolgono persone adulte: nelle cicliste e nei ciclisti di età compresa tra 0 e 14 anni, il 15% dei danni gravi alla persona è dovuto a inosservanze della precedenza per colpa propria, mentre negli utenti di età compresa tra 15 e 17 anni la percentuale è del 12%. Nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 64 anni, invece, la percentuale si riduce a un valore compreso tra il 3 e il 4%.

Pericolosità

La mancanza di studi adeguati non consente di stimare con quale frequenza un’inosservanza della precedenza sfoci in un incidente stradale. Ciò dipende probabilmente anche dal fatto che l’inosservanza sia stata commessa in modo intenzionale e controllato o, al contrario, in modo non intenzionale.

Tuttavia, studi internazionali hanno dimostrato che le inosservanze della precedenza rappresentano una delle cause di collisioni per colpa propria di cicliste e ciclisti con veicoli a motore con le conseguenze più gravi. Rispetto ad altre cause di collisione imputabili a cicliste e ciclisti, le inosservanze della precedenza sono associate a una maggiore probabilità di lesioni gravi o mortali [4,5]. Nella statistica svizzera sugli incidenti, questo nesso si riscontra solo in riferimento alle lesioni mortali, ma non alle lesioni gravi.

Rilevanza per gli incidenti

Secondo la statistica sugli incidenti stradali, il 5% di tutti gli incidenti ciclistici gravi è riconducibile principalmente a inosservanze della precedenza commesse da cicliste e ciclisti (Ø 2019–2023). Se si considerano anche gli incidenti in cui le inosservanze della precedenza di cicliste e ciclisti hanno costituito una causa concomitante, il tasso sale al 6%.

Le inosservanze della precedenza per colpa propria hanno quindi una rilevanza piuttosto bassa nell’incidentalità del traffico ciclistico. Inoltre sono la causa principale di incidenti ciclistici gravi con una frequenza molto inferiore rispetto alle inosservanze della precedenza commesse da altri utenti della strada. Questi ultimi, infatti, sono responsabili del 19% di tutti i danni gravi alla persona subiti da cicliste e ciclisti.

Osservazioni

Va osservato che le statistiche ufficiali sugli incidenti ciclistici sono interessate da un elevato sommerso statistico, in particolare riguardante gli incidenti per colpa propria e gli incidenti che causano lesioni lievi, il che rende difficile formulare affermazioni generalizzabili sulla base di tali statistiche.

Fonti

[1] Platho C, Paulenz A, Kolrep H. Wahrnehmungspsychologische Analyse der Radfahraufgabe. Bremen: Fachverlag NW in der Carl Schünemann Verlag GmbH; 2016. Berichte der Bundesanstalt für Strassenwesen BASt, Mensch und Sicherheit M 267.

[2] Walter E, Achermann Stürmer Y, Scaramuzza G et al. Fahrradverkehr. Bern: BFU, Beratungsstelle für Unfallverhütung; 2012. Sicherheitsdossier Nr. 08.

[3] BFU, Beratungsstelle für Unfallverhütung. BFU-Bevölkerungsbefragung 2023: Jährlich wiederkehrende Befragung der Schweizer Wohnbevölkerung zu Themen im Bereich der Nichtberufsunfälle [Unveröffentlichter Bericht]. Bern: BFU; 2023.

[4] Liu J, Jones S, Adanu EK, Li X. Behavioral pathways in bicycle-motor vehicle crashes: From contributing factors, pre-crash actions, to injury severities. Journal of safety research. 2021; 77: 229–240. DOI:10.1016/j.jsr.2021.02.015.

[5] Bíl M, Bílová M, Müller I. Critical factors in fatal collisions of adult cyclists with automobiles. Accid Anal Prev. 2010; 42(6): 1632–1636. DOI:10.1016/j.aap.2010.04.001.

`
)
  • Strada e traffico
    • Statistica
    • Dati alla mano
  • Servizi
    • Contatto
    • Sito web UPI
    • Metodologia di ricerca
    • Glossario
  • DE
  • FR
  • IT
  • Colophon
  • Protezione dei dati